Sono Mattia Brancozzi, insegnante di tennis, Istruttore di 2° Grado F.I.T., Istruttore di Tennis in Carrozzina e Istruttore A.I.C.S., da sempre appassionato di questo sport.
Opero con esperienza decennale nella zona di Monza e della Brianza. Gioco a tennis dagli 8 anni di età e ho praticato attività agonistica a livello di serie C.
Durante il mio percorso formativo giovanile sono stato allievo del maestro Leonardo Caperchi, collaboratore di Riccardo Piatti e coach di fama internazionale già al fianco di Fabio Fognini. Ho seguito i corsi della Federazione Italiana Tennis e i relativi corsi di aggiornamento e il corso da istruttore A.I.C.S. Dopo un periodo di tirocinio pratico in diversi circoli tennis di Monza e della Brianza e nei Centri Estivi F.I.T., che mi ha permesso di confrontarmi con realtà differenti che mi hanno arricchito professionalmente, ho iniziato ad insegnare tennis. La realtà del campo è stata per me il più importante manuale e ha allargato le mie prospettive nell’ambito dell’insegnamento, anche grazie ai preziosi consigli e suggerimenti di maestri, collaboratori, amici.
Ho svolto attività come maestro in varie realtà di Monza e della Brianza e sono stato responsabile della scuola tennis del C.S. Carnate dal 2008 al 2013, in collaborazione con il maestro Riccardo Malandrin.
Dal 2014, al C.S. Playsport Lesmo, opero come responsabile delle attività didattiche della Scuola Tennis, in collaborazione con Riccardo Malandrin, e tengo lezioni e corsi privati.
Durante la stagione estiva, in luglio e in agosto gestisco il tennis al C.S. Bar Funtanì a Schilpario (BG).
Laureato in Ingegneria Aerospaziale, ho scelto di perseguire la strada del tennis e del suo insegnamento mosso da un grande entusiasmo che mi ha consentito di trasformare una passione nel mio lavoro, l’insegnamento del tennis e i suoi annessi, dal 2006.
“If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two impostors just the same”
[“Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori”]R. Kipling, If, 1985
Questi versi sono incisi all’entrata del campo da tennis più famoso e importante al mondo, il Centre Court di Wimbledon. Non a caso. Scendere in campo e disputare un incontro significa mettersi in gioco in prima persona, significa mostrare le proprie capacità e le proprie emozioni senza possibilità di nascondersi, di mentire. Gli sforzi profusi da un giocatore lo condurranno ineluttabilmente ad una vittoria o ad una sconfitta, il Trionfo e la Rovina, ma questi impostori, nel bene e nel male, non dovranno mai scalfire le sue convinzioni e i suoi obiettivi. Perché la sfida più importante non è quella contro l’avversario, ma contro se stessi. Quella di fornire sempre il massimo impegno, di dare fondo alle proprie energie, di sfruttare i propri talenti, di non arrendersi davanti alle difficoltà. In campo, ma soprattutto fuori.
“Per non dire che, senza quel gioco magico (il tennis [N.d.R.]), non avrei probabilmente appreso tante lezioni fondamentali. Per esempio la quotidiana ripetitività dei gesti, indispensabile a ballerini, soldati, religiosi; la necessità di prescindere da una buona condizione fisica per affrontare egualmente gli allenamenti e soprattutto le gare; l’abitudine a non trovarsi scuse, anche quando sussistono buone ragioni per essere ascoltato, compatito; la capacità di giudicarsi senza tener conto delle opinioni altrui, di amici, tifosi o giornalisti che siano. Infine, massimo risultato cui si arriva dopo molte gare e molte esperienze, la lezione più importante: la rivelazione che la partita non si svolge contro un antagonista, perché tutto accade dentro di noi, e noi stessi siamo il nostro avversario più temibile, spesso addirittura un nemico mascherato.”
Gianni Clerici, Quello del Tennis, Mondadori, 2015
Mattia Brancozzi
+39 349 78 17 285
P.IVA 07650160968
mattiabrancozzi@gmail.com

complimenti Mattia!
ti conosco umanamente e professionalmente da anni, apprezzo il tuo lavoro e il modo in cui ti poni con i ragazzi e i bambini!
buona fortuna! sei bravissimo!!
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Ottimo maestro di tennis , mio figlio si è appassionato a questo sport grazie a Mattia .
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